REANIMAL

Tornano i piccoli brividi di Tarsier Studio

Quando ho posato lo sguardo sullo stand della Gamescom dedicato a Reanimal non mi sarei minimamente aspettato di poterlo giocare. E occhio: non sto parlando di una presentazione a porte chiuse riservata alla stampa ma proprio di una demo pubblica accessibile da tutti gli avventori della fiera di Colonia. Si tratta di una porzione molto breve di una versione esplicitamente etichettata come pre-alpha del gioco di Tarsier Studios, ma nonostante questo non credo di aver memoria di tanti altri esempi di videogiochi resi approcciabili dal grande pubblico a meno di 24h dal reveal ufficiale e l’ho trovata una sorpresa davvero molto gradita.  

Dopo la separazione del team svedese da Bandai Namco, con il publisher che si è tenuta ben stretta l’IP di Little Nightmares per poi affidarla agli inglesi di Supermassive, Tarsier Studios si è “rifugiata” nel roster di THQ ed Embracer, e senza perdersi d’animo si è messa al lavoro per creare una nuova proprietà intellettuale con cui proseguire il proprio percorso all’interno del panorama horror. La primissima cosa che salta all’occhio appena messe le mani sulla demo, però, è che Reanimal ricalca in tutto e per tutto il canovaccio di Little Nightmares, al punto da sembrare ironicamente più Little Nightmares III dello stesso Little Nightmares III. L’estetica, la gestione della telecamera e dell’illuminazione e la stragrande maggioranza delle dinamiche di gameplay sono quelle di sempre, perfettamente in continuità con i vecchi titoli sviluppati dal team, e ad essere sincero sono rimasto abbastanza spiazzato dalla “sfacciataggine” messa in mostra dal team in questo senso.

La sensazione è che in questa prima fase comunicativa Reanimal voglia in qualche modo rassicurare i fan di sempre a proposito delle intenzioni del team e della direzione generale del progetto, ma in generale penso stia convenientemente nascondendo le novità messe in campo da Tarsier per rivelarle gradualmente in futuro. Nello specifico, infatti, la breve demo di gameplay presente a Colonia ha tenuto in disparte quasi del tutto quello che nei trailer sembrava il cuore dell’esperienza, ovvero un bestiario di animali deformi e maciullati gustosamente inquietanti che campeggia su tutti i materiali promozionali del gioco. La demo si concentra infatti sulla fuga della coppia di piccoli protagonisti (Reanimal sarà giocabile in co-op locale e online, oltre che in single player) da un aracnide peloso che li insegue tra gli anfratti di una costruzione buia e decadente: tante situazioni ricordano molto da vicino Little Nightmares II, soprattutto per quanto riguarda le fasi stealth e quelle più cooperative dell’avventura. Si è rivista la classica situazione in cui uno dei due protagonisti cade nel vuoto per ritrovarsi incastrato in un cumulo di detriti, così come momenti di grande tensione in cui si è chiamati ad evitare di fare rumore per non attirare l’attenzione del nemico. Delle chimere marcescenti che danno il titolo all’opera neanche l’ombra, fatto salvo un breve e toccante momento in cui si incrocia il cammino con un inquietante maialino (tanto terrorizzato dai protagonisti quanto loro sembrano spaventati dalla stazza dell’animale), ma come dicevo il sentore è che THQ voglia tenere ancora per sé le sequenze più caratteristiche del gioco.

L'impressione, quindi, è esattamente quella di star giocando ad una versione made in Tarsier di Little Nightmares III, caratterizzata però da un immaginario che ho trovato piacevolmente più inquietante, generalmente più maturo e per certi versi più esplicito rispetto al passato. Ci sono stati un paio di momenti in cui ho avuto la piacevole suggestione di star giocando ad una versione corrotta e insanguinata di ICO, merito dell'immagine dei due protagonisti che si tengono per mano mentre scappano tra gli anfratti di quello che potrebb tranquillamente essere una sorta di castello moderno in cui si ritrovano imprigionati. Il tutto, come al solito, condito da un audio design di altissimo livello e dalla solita totale mancanza di dialoghi e testi a schermo.

È anche vero però che questa perfetta continuità con la serie di Bandai Namco ha privato questo primo contatto con il gioco di un effetto sorpresa che rendesse tutta l’operazione un pelino più accattivante almeno in questa primissima fase della sua vita editorial, nonostante questo non incida comunque in nessun modo sulla qualità già altissima di Reanimal.  

Sono estremamente curioso di vedere come si evolverà nel tempo il gioco di Tarsier, che si è dimostrata estremamente competente e che rimanendo così abbottonata sulle novità apportate alla sua formula è riuscita a farmi venire solo più voglia di avere tra le mani la versione definitiva del gioco. Insomma: nonostante sperassi di vedere di più non posso che dirmi molto convinto di quanto visto fin qui. Una bellissima e inquietantissima sorpresa.

Pubblicato il: 22/08/2024

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3 commenti

Non vedo l'ora, dall'atmosfera agli ambienti, mi è piaciuto tutto quello che si è visto.

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