MONTHLY DIGEST
UN SERVIZIO DI DAY ONE
Gli accadimenti nel mondo dei videogiochi di dicembre, un mese che ha un padrone e svariate leggende.
“It’s in the Game” è un documentario in quattro puntate che ripercorre le origini della serie di Madden NFL, una delle franchigie di videogiochi di maggior successo di ogni tempo. È disponibile su Amazon Prime Video. Nella prima puntata c’è un passaggio in cui si chiede a Trip Hawkins, fondatore di Electronic Arts e forza motrice del primo gioco di Madden nel 1988, se voglia parlare del 3DO. All’inizio degli anni Novanta Hawkins si gettò nel progetto 3DO Company, una console potente e versatile, ma più di ogni altra cosa un modello di vendita e di equilibri tra editori e costruttori molto differente. Hawkins ci pensa un po’, quindi declina: 3DO fu un fallimento. Altri intervistati ci tengono a specificare che quando Hawkins volò in Giappone per cercare un partner per 3DO, che poi trovò in Matsushita, parlò anche con Sony. Non ci fu interesse da parte di Sony, ma proprio da quell’incontro si accese la scintilla che avrebbe portato alla nascita di PlayStation, si sostiene nel documentario.
Di tante cose che sono già successe in ogni dicembre da quando sono stati scoperti i videogiochi, il lancio della prima console di Sony è tra quelle più importanti, chiacchierate, ricordate e costantemente arricchite di dettagli o di leggende. Come succede oggi con “It’s in the Game”. Succedeva esattamente trent’anni fa, il 3 dicembre 1994, e non è una riflessione su cui uno splendido quarantenne riesce a trattenersi per più di qualche secondo. Dal 1994 il 3 dicembre diventa anche il giorno della serie di Ridge Racer, che accompagnò all’altare la PlayStation e la cui unione venne riconfermata a ogni 3 dicembre per i tre anni successivi. Se non è stata una grande storia di amore quella, allora mi arrendo al cinismo dei vostri cuori di sabbia.
Ne fanno 40 a novembre
Di questi tempi, trent’anni fa
Avvicinare tutti i tasselli dei giochi grandi, meno grandi e di quelli dimenticati, ma sempre pubblicati a dicembre, aiuta a farsi un’idea di come il mercato sia cambiato nel nuovo secolo. L’ultimo mese dell’anno era ancora un periodo florido per le uscite, quando il pubblico giapponese poteva godere delle attenzioni dei grandi editori del paese. Quando il centro della discussione sono diventati gli Stati Uniti, anche le uscite hanno preso a concentrarsi tra ottobe e soprattutto novembre. Dicembre rimarrà comunque il mese di Gran Turismo, che appena prima di Natale, il 23 dicembre, girò la prima chiave nel motorino d’avviamento, in un 1997 che chiudeva l’anno trionfale in cui quella PlayStation di cui sopra aveva staccato in maniera irrimediabile la concorrenza. Lo stesso giorno, ma un lustro prima, succedeva qualcosa di completamente diverso: Ecco the Dolphin bagnava gli slot dei Mega Drive, espandendo una libreria di videogiochi che il 16 bit di Sega esibiva con fare pavonesco di fronte al quasi-neonato Super NES.
È ancora in Giappone che si sono concentrati molti dei debutti più interessanti di dicembre. Il 14 dicembre del 1996 tocca a Mario Kart 64 monopolizzare le attenzioni del settore, proponendosi in una confezione quadrata che include un’edizione speciale del controller a tre corni per il Nintendo 64, a quel punto ancora molto giovane. Altrettanto giovane e di belle speranze era il GameCube nello stesso 14 dicembre ma del 2001, quando venne lanciato Animal Crossing. È questo l’Animal Crossing che avremmo poi conosciuto dalla versione a stelle e strisce del 2002 e poi, con colpevole ritardo, in Europa addirittura sul finire del 2004. La serie era ufficialmente nata nel 1998 sul Nintendo 64, riscuotendo però un interesse tutto sommato limitato e venendo rielaborata proprio per l’edizione del GameCube. È ancora il “cubetto” a farsi trovare sotto al vischio, quando il 13 dicembre del 2002 riempie i negozi con le piccole confezioni blu e azzurre di The Legend of Zelda: Wind Waker.
L’occidente non ha del tutto scansato le strenne natalizie e le sessioni di gioco accompagnate dalle stecche di torrone. All’inizio degli anni Novanta sfrutta i primi giorni di dicembre per provare grandi colpi e innescare una rivoluzione. Nel giro di 24 ore, tra il 10 e l’11 dicembre del 1993, id Software fa cadere la prima tessera di un mosaico che cambierà quasi tutto, Doom, mentre Sega è convinta di aver trovato il suo Street Fighter II con Eternal Champions. Li attenderanno destini molto differenti. Ci dev’essere allora qualcosa di romantico nel lancio di Quake III Arena, che una id Software a quel punto molto differente lancia all’incirca negli stessi giorni, ma del 1999.
Club dei 27
Che dicembre sia un mese a marchio PlayStation è però confermato e riconfermato dal doppio debutto tascabile (o quasi) di PlayStation Portable (succedeva il 12 dicembre 2004, vent’anni fa!) e di PlayStation Vita (17 dicembre 2011). Così come dal fatto che sia dicembre il primo World Soccer Winning Eleven (22 dicembre 1995), poi a lungo identificato con PlayStation.
Avere vent’anni
In mezzo a decine e decine di altri nomi che hanno ottenuto gloria effimera o addirittura nulla, si ergono i classici. Karateka, il primo stupefacente gioco di Jordan Mechner, iniziò a farsi vedere in giro nel dicembre del 1984. Lo stesso accade con Marble Madness di Atari e con un giovanissimo Mark Cerny (di nuovo torniamo in orbita PlayStation!), sempre del 1984. E forse nessuno avrebbe osato dirlo allora e nemmeno adesso, ma con una dose extra di paraculaggine possiamo sostenere che King’s Field di From Software (dicembre 1994, ne fa trenta) sia oggi considerabile un classico? Decidete voi, senza farvi distrarre dall’omino che urla “ice cream” di Speeball 2 Brutal Deluxe (fine dicembre del 1990), asciugandovi gli occhi al ricordo dell’uscita di Shenmue, dopo tanti ricordi e tra primi resoconti che somigliavano a quelli di una visione mistica.
E siamo arrivati in fondo a questa breve selezione con l’onta di non aver citato The Adventures of Cookie and Cream (7 dicembre 2000). Andrà meglio a gennaio.
DAY ONE, L’ALMANACCO ILLUSTRATO
Mettere assieme una “classe” di giochi che hanno debuttato nello stesso mese è comodo e pure informativo. Ma per chi ha un vuoto culturale da riempire (in modo discutibile), c’è Day One: l’almanacco illustrato dei videogiochi. Ogni giorno Day One raduna una selezione di videogiochi usciti proprio quel giorno, in trentacinque anni di storia (dal 1980 a quasi dieci anni fa, il 2015).
Ogni gioco viene presentato anche attraverso documenti dell’epoca, brevi estratti dalle recensioni che provarono a determinarne il destino o ritagli di interviste e dichiarazioni dei loro autori. A condire il tutto ci sono centinaia di illustrazioni e immagini di gioco, ma anche trenta giornalisti ospiti che hanno offerto le loro penne e tastiere per raccontare i videogiochi a cui sono più affezionati.
Attenzione! È attivo uno sconto sull’abbonamento di Day One, solo per i lettori di Final Round. Clicca qui per raggiungere la pagina dell’offerta.
Pubblicato il: 05/12/2024
Il tuo supporto serve per fare in modo che il sito resti senza pubblicità e garantisca un compenso etico ai collaboratori
FinalRound.it © 2022
RoundTwo S.r.l. Partita Iva: 03905980128