L'arroganza dinamitarda del NEO•GEO festeggia i suoi primi 35 candelotti

Benvenuti nell’epoca in cui ChatGPT è più bravo di tutti a scrivere l’ennesima “Storia vera” del NEO•GEO; persino Luciano di Samosata riderebbe della presunta oggettività di un autorevole racconto in prima persona plurale capace di mischiare ad arte falsità e verità, tramandate in copia e incolla per decenni, pescando indifferentemente tra i post fake più popolari di Peppiniello72 ma anche dall’originale Bibbia per collezionisti autoprodotta da Shito. 

Quanto amo questo preciso momento storico, questo nuovo (NEO) mondo (GEO) in cui scrivere qualcosa di veracemente soggettivo rappresenta l’unica ipotesi critica, videoludica e non. Da ben prima dell’avvento di Skynet credo che raccontarci e ascoltarci senza piedistalli, riflettori, patenti e bastoni pastorali sia l’àncora di salvezza e il marchio di garanzia per sancire l’onestà intellettuale di due esseri umani seduti da una parte e dall’altra di questa tastiera. Respira, tanto nessuno legge più, guardano solo le foto. Bene e allora diamogli soprattutto quelle.

Ecco a voi il mio racconto, volutamente parziale, declinato nell’unico modo di cui son capace, per fotografie vere e nuove, ma vi aspetto nei commenti per conoscere le vostre immagini, i vostri giochi, le vostre leggende che rimarranno qui accese come candelotti di dinamite attorno al fuoco catodico. Inizio io: dammi tre parole, due non le posso scrivere e la terza è Windjammers. Che estati a vent’anni.

Fin da quando ero un moccioso il marketing, con più tecniche di Sauzer, è sempre riuscito a infilarmi in casa hardware e software che presto o tardi svelavano limiti, omissioni nella comunicazione e, nel peggiore dei casi, vere e proprie bugie. 

Mi sembra di entrare nella camera degli specchi al luna park, dove ti giri ti giri è sempre una craniata sul vetro: dalle immagini, false, sul retro delle copertine dei tape per Commodore 64 fino alla fantomatica dicitura “8K” sulla scatola di PS5, passando attraverso le surreali “generazioni di console” che ribalterebbero dal pulpito qualsiasi buono storico dell’informatica.

“In questo mondo di Marketing” c’era ancora un gruppo di ingegneri che realizzarono esattamente ciò che avevano promesso. Voi direte, facile, basta restare umili, no? No. La cosa incredibile, unicum nella storia dei videogiochi, sta proprio nel loro aver sparato altissimo e aver centrato l’obiettivo. 

Il 26 aprile 1990 SNK apre il decennio inondando le sale giochi di mezzo mondo con il suo sistema arcade a cartuccioni denominato NEO•GEO MVS (Multi Video System) fatto di pura potenza, colori a 16 bit, praticità nella sostituzione dei giochi, come si può notare nella foto, e soprattutto un prezzo per i gestori dei mobili arcade decisamente più basso della concorrenza.

Cartucce intercambiabili da chiunque senza bisogno di regolazioni o di un tecnico per l’installazione, eccole qui sotto immortalate di recente in una delle tante sale giochi private che ancora oggi (r)esistono nelle periferie delle grandi città. Dove? Quando? Anch’io! Purtroppo ho detto private. Non ve la prendete con me, ma con chi in Italia ha praticamente equiparato le Slot Machine ai mobili Arcade rendendo di fatto molto difficile il ritorno delle Sale Giochi, a differenza di ciò che sta accadendo in tutti gli altri paesi occidentali con, per altro, ottimo successo di pubblico ed economico. Dio, Patria e NEO•GEO.

SNK, in parallelo al lancio del suo rivoluzionario sistema Arcade, puntò anche a portarlo senza compromessi hardware nelle nostre case. Risate di scherno. E invece fu proprio così, il suo clone domestico, prima adibito esclusivamente al noleggio e in seguito anche alla vendita, il NEO•GEO AES (Advanced Entertainment System) riproduceva esattamente quanto giocato al bar a suon di cento Yen.

Proprio in quest’occasione SNK scrisse sulla scatola della console il claim più arrogante e paradossalmente oggettivo della storia dei videogiochi, su cui potrei tranquillamente chiudere il pezzo. Sipario.

Un salto quantico vero e proprio. Nessuno, grande o piccolo, che ha vissuto come me quel periodo, può negare questa affermazione. Il NEO•GEO divenne per quasi 15 anni uno status sysmbol videoludico. Mi spiego meglio, fino più o meno alla metà dei ’90 ha funzionato più o meno così: volevi la next gen? Bene, dovevi andare in una sala giochi, in un bar, all’oratorio, in qualsiasi luogo avesse un mobile arcade. “A casa no?” Nella tua stanzetta potevi soltanto accontentarti di un lontano eco sciapo di quell’esperienza. 

“Ma che dici”, mi raccomando leggete queste vignette con la voce dell’uomo dei fumetti nerd dei Simpons, “la conversione di Street Fighter II per Pc Engine è un vero e proprio miracolo e comunque fortunatamente sono cresciuto a pane e Amiga”. Che fortunello. Ma qui parliamo veramente di “A Quantum Leap Forward in Video Entertainment”.

Con buona pace degli accecati dalla nostalgia che continuano a difendere i propri acquisti a distanza di quarant’anni, ci fu una e una sola console casalinga che, nella prima metà degli anni ’90, ti portava sul divano esattamente la stessa identica esperienza della controparte “da bar”: il NEO•GEO. 

Non so se mi spiego, esattamente all’avvio di un decennio arrogante come i ’90, un sistema da bar con giochi tamarri come pochi arriva anche nelle case con una comunicazione che puntava a ribaltarti “come una catapulta”.

Sì va bene ma a che prezzo? Non ve lo dico neanche se state ancora piangendo per il costo di Nintendo Switch 2, piuttosto accontentatevi della recente riproposizione in versione mini che fa molto sopramobile hi-tech. 

A differenza di quanto accaduto per il sistema MVS Arcade, molto più economico rispetto alla concorrenza, il sistema casalingo AES si presentava come una Lamborghini da salotto. Per dare un’idea, prendete il prezzo medio delle console sul mercato nel 1991 e piazzate la console di SNK a più del doppio. Bene, ora facciamo la stessa cosa con i giochi, ma li mettiamo in vendita a 4 volte il costo della concorrenza. Dio santo quanta dinamite. E noi a piangere alzando l’indice? No, semplicemente a sognare, senza averne mai vista una dal vivo. Roba da fighetti in centro che non sanno nulla delle nostre vesciche muscolari da joystick lamellari.

Ovviamente ho scelto una pubblicità del 1992 della Flopperia solo per la genialata dell’insegna: traspirava pirateria e scambi clandestini che neanche alle 5 del mattino a Marzaglia, la Woodstock eterna dei mercatini dell’usato. 

Piccolo aneddoto, si è discusso animatamente al Vivibile di Quarto Oggiaro nei primissimi mesi di vita del sistema Arcade su quale fosse la pronuncia corretta del logo che appariva a schermo in apertura con tanto di jingle: quei ragazzini con fare da snob che hanno osato sostenere un saccente “Nio Ghio” d’importazione cuginesca oggi ahimè non hanno più denti per raccontarlo. Un minuto di silenzio per un mondo che fu in cui “dire una cazzata” in un luogo pubblico non era come “scrivere una cazzata” in luogo pubblico digitale.

Tuttavia nonostante queste piccole scaramucce da piazza, SNK ci metteva poi tutti d’accordo proponendoci una serie di videogiochi per tutti i gusti: dai picchiaduro a incontri ai giochi di guida, dal golf ai run ‘n gun, dal Basket al Mahjong, ah no il Mahjong proprio no, nonostante ci fosse addirittura una periferica dedicata per l’AES.

“Tutto molto bello” ma in Italia se vuoi conquistare il mercato devi eccellere prima di tutto in un unico nazional popolare genere: il giuoco del pallone. Il calcio del NEO•GEO fu il punto di riferimento arcade per il genere almeno fino all’arrivo del 3D. Tutti i bar e le sale che frequentavamo avevano uno dei cinque capitoli della saga di Super Sidekicks. E furono coppe su coppe.

Anche sul fronte dei controller il NEO•GEO AES volle fare il maschio Alpha: unica console, a mia memoria, che includeva nella confezione direttamente un arcade stick, un sistema di controllo dal design ancora oggi insuperato e, colpevolmente, poco imitato. Come si può notare dalla foto, la plancia non è parallela al piano d’appoggio, bensì inclinata, ammorbidendo in questo modo lo scomodo scalino che si viene a creare ancora oggi con molti arcade stick; inoltre la lieve pinna centrale, che lascia scendere le due mani verso le estremità opposte della plancia, accompagna la naturale posizione dei polsi. Infine lo spessore minimo e soprattutto il disegno curvo dei 4 tasti sono ergonomicamente pensati per garantire alle dita dall’indice al mignolo una facilità di pressione che oggi riconosciamo solo alle tastiere da pc. Difetto estetico abbastanza evidente: la pallina che puntualmente si crepava solo a guardarla. Oggi non ne esistono più intatte. 

Il videogioco nello scorso millennio ha sperimentato, con più o meno fortuna, molte soluzioni di design come questa che ci servono da esempi per capire quanto oggi, al contrario, la curiosità visiva e visionaria sia rilegata quasi esclusivamente alla periferia indie. I grandi protagonisti dell’industria preferiscono invece arroccarsi nella difesa di un cuore reazionario e in fondo pavido. Magari ne parliamo in un altro articolo?

Anche l’evoluzione della revisione di questo controller, uscito in concomitanza con la versione CD della console, ha delle soluzioni di design uniche e stranamente inimitate: lo stick a leva bassa concavo, dentro il quale è possibile inserire il polpastrello del pollice, oltre a una sezione con una texture zigrinata che offre un grip piacevole in corrispondenza del polso destro. Un arcade stick pensato dunque anche per poter essere utilizzato senza un appoggio a un piano.

Come appena accennato, oltre alle due versioni del 1990, SNK produsse in seguito anche una versione CD del proprio hardware che si limitava a riproporre gli stessi giochi con una colonna sonora migliorata dal supporto digitale più qualche sparuta aggiunta a pochissimi titoli, Neo Turf Master è forse l’unico che merita menzione. Uscirono anche due console portatili, una in bianco e nero e una colori, che potete vedere qui in basso. So cosa state pensando: praticamente una scopiazzata del Game Boy Advance. Peccato che il GBA esca 3 anni dopo. Anche qui si apre una voragine di considerazioni da “no google zone” di cui magari potremmo chiacchierarne in live.

Spostiamoci sul presente, come accaduto per praticamente tutti i sistemi da gioco, anche il NEO•GEO gode di una produzione di giochi nuovi aftermarket, ovvero pubblicati dopo la fine della commercializzazione della console. Giochi per altro nati qui e sbarcati, in seguito al successo di nicchia, anche su Steam e sugli store delle console domestiche. Lo conoscete Vengeance Hunters

Oltre a ciò si sono aggiunte negli ultimi anni delle vere e proprie conversioni per NEO•GEO di titoli che, in ambito arcade, avevano ben diverse soluzioni hardware. Qui sotto, potete vedere le conversioni di Shinobi e Golden Axe ad opera dell’eclettico H0ffman . Non saprei neanche come spiegarlo e forse ci vorrebbe il racconto oculare e divertito di qualche amico che era con me, ma la sera in cui abbiamo giocato e ovviamente finito Shinobi su un vero NEO•GEO rappresenta il mio piccolo retro cerchio che si chiude.

Siamo finalmente giunti al termine di questo viaggio di arroganza con l’ultimo colpo di coda di una storia che dal giorno uno fino ad oggi continua a macinare schiaffoni su schiaffoni: quanto può costare oggi una multi cart per MVS o per AES? A sinistra potete ammirare la, non sempre, acclamata Dark Soft in versione MVS, mentre a destra, ringraziando quel pazzo di Mpjedi per la foto, la regina delle regine delle multicart sul mercato per AES: la NeoSD PRO di Terraonion. 

Rimaniamo umili. Costo? Forse è il caso di sedersi: sommate i prezzi di una PS5 Pro con disco e di una Serie X da 2tb, non bastano. 

“No grazie, non ne vedo l’utilità, nessuno le comprerebbe”. Ah pure analista? Peccato che queste multicart vadano perennemente sold out prima ancora di finire sul mercato, esattamente come le supercar.  

Dopo questo viaggio d’immagini e parole ora voglio leggere le vostre storie, niente roba da wiki, il materiale più prezioso e originale che possiamo scoprire è sempre e solo quello autobiografico. Che Marco, Eri, Tarma e Fio possano guidarvi nella notte nera a suon di candelotti di dinamite.

A cura di
RetroBigini

Pubblicato il: 26/04/2025

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7 commenti

Articolo bellissimo con foto altrettanto belle. Il giusto tributo a una delle console più desiderate della storia, anche per me ai tempi fu il sogno e rimase tale. Il pensiero di avere a casa la stessa esperienza di quei cabinati , anzi di quell'uni …Altro... Articolo bellissimo con foto altrettanto belle. Il giusto tributo a una delle console più desiderate della storia, anche per me ai tempi fu il sogno e rimase tale. Il pensiero di avere a casa la stessa esperienza di quei cabinati , anzi di quell'unico cabinato che trovavo nel bar principale, del piccolo paese di provincia dove sono cresciuto, mi faceva volare e sognare (così magari avrei potuto finire quel maledetto di View Point!)

Gran bell'articolo gran belle foto di una delle console piu' affascinanti della storia. La Bestia come mi piace chiamarla. Bigger, Badder,Better :)

Mai avuto un neogeo, ho giocato solo sui cabinati, ma super sidekick quanto era bello!

Bellissimo articolo, mi ha fatto scoprire che io e il NeoGeo siamo coetanei. Parlando di racconti soggettivi, purtroppo ho pochi ricordi di me in sala giochi (e sicuramente la mia famiglia non ha mai avuto le finanze necessarie per potersi permettere …Altro... Bellissimo articolo, mi ha fatto scoprire che io e il NeoGeo siamo coetanei. Parlando di racconti soggettivi, purtroppo ho pochi ricordi di me in sala giochi (e sicuramente la mia famiglia non ha mai avuto le finanze necessarie per potersi permettere un AES, senza piangere eh). Però ricordo chiaramente che, nei miei annuali viaggi estivi, a volte sul traghetto trovavo una sala giochi piena di cabinati. C'era l'imbarazzo della scelta, tra giochi Capcom, Taito e così via. Ma le mie monetine finiviano quasi sempre ed inevitabilmente nelle macchine NeoGeo. E oggi, come allora, mi basta sentire l'iconico jingle per sapere che sto per giocare ad un gioco superlativo.

Una console disposta a mostrare i muscoli ma che non voleva entrare a tutti i costi nelle case dei videogiocatori, avrebbe rischiato di farsi concorrenza da sola... Che bel periodo

Articolo magnifico per una console clamorosa! Il NeoGeo rimane ancora oggi il mio sogno proibito personale! È vero, ho una X Gold del 2015, ma il desiderio di averne una originale con i cartuccioni di Metal Slug e Garou rimarrà per sempre nel mio c …Altro... Articolo magnifico per una console clamorosa! Il NeoGeo rimane ancora oggi il mio sogno proibito personale! È vero, ho una X Gold del 2015, ma il desiderio di averne una originale con i cartuccioni di Metal Slug e Garou rimarrà per sempre nel mio cuore!

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