Il meglio di

FUTURE GAMES SHOW @ GAMESCOM 2024

Dopo una Opening Night Live tra alti e bassi – ve l’ha raccontata il nostro Sori da Colonia – tocca al Future Games Show accendere i riflettori sulla Gamescom e, soprattutto, su un lungo parterre di videogiochi che vedremo prossimamente sui nostri schermi. Sponsor principale dell’evento è stato Civilization VII, protagonista di alcuni approfondimenti e interviste ai dev nel corso della serata, con la rivelazione che la voce narrante del prossimo capitolo della storica serie sarà quella profonda e inconfondibile dell’attrice Gwendoline Christie (Brienne di Tarth nella serie televisiva Il Trono di Spade). Ma di Civilization VII si è già parlato a sufficienza in queste ore, non trovate? Senza nulla togliere alle grandi apparizioni viste durante il Future Games Show – da Fable a Metaphor: ReFantazio, passando per Monster Hunter Wilds e Dragon Age: The Veilguard), vi propongo qualche suggestione curiosa e, a mio parere, dall’ottimo potenziale.

BIONIC BAY

La prova di Bionic Bay è una di quelle che non dimentichi facilmente. Nel mio caso, è avvenuta più o meno un annetto fa, e da allora non ho smesso di ripensare a questo videogioco platform bidimensionale ispirato ai capolavori di Playdead (Limbo, Inside), ma capace di prendere direzioni completamente nuove e diverse. Nell’attenzione alla fisica degli oggetti e del protagonista stesso, innanzitutto, perché grazie all’attivazione di un misterioso macchinario il nostro omino ottiene delle capacità di movimento anomale: salta, rotola, carambola giù dalle piattaforme di quella che sembra una lugubre fabbrica abbandonata, e muore tante, tante volte. Bionic Bay è un’esperienza incredibilmente reattiva e veloce, che sembra nata con lo speedrunning in mente e brilla di luce propria grazie a una meccanica davvero originale: grazie a un apparecchio apposito, il protagonista può scambiarsi di posto con un oggetto da lui colpito. Il nuovo trailer mostrato durante il Future Games Show ha dimostrato quanto questa abilità possa dare risultati freschi e originali, permettendo all’omino di proiettarsi in alto al posto di una scatola appena lanciata da una piattaforma, o di effettuare una catena di scambi tra oggetti in volo per attraversare lunghe distanze. Bionic Bay è incredibilmente adrenalinico e bellissimo da vedere, con una cura spiccata nella pixel art e nei suoi cromatismi: vi consiglio vivamente di provare la sua demo, disponibile proprio in questo periodo su Steam, per ammirare cosa sono in grado di fare le persone che si celano dietro al progetto, ossia il solo dev finlandese Mureena e il duo taiwanese Psychoflow Studio.

SPINE - THIS IS GUN-FU

Tra i tanti meriti del regista John Woo c’è certamente quello di aver reso popolare un’elegantissima fusione tra l’arte del kung fu e quella delle violente sparatorie tra gangster: si parla di “gun fu” per descrivere il tipo di combattimenti che vediamo in film di Woo come A Better Tomorrow (1986), e nell’occidentale The Matrix (1999) delle sorelle Wachowski. Ecco, il gun fu sarà il vero protagonista di Spine – This is Gun Fu, fin dal titolo del gioco prodotto e autopubblicato da Nekki. compagnia con sede a Cipro dalla storia ventennale. Il riferimento al mondo del cinema non è casuale, perché la volontà del team è proprio quella di far sentire il giocatore all’interno di un lungometraggio d’azione d’ambientazione cyberpunk in cui è protagonista. La fusione di sparatorie cinematografiche e picchiaduro sembra essere interessante fin dal trailer, che ha presentato una buona varietà di nemici umani e non. Protagonista dell’opera di Nekki è Redline, artista di strada ribelle dai capelli tinti di rosa, assistita dall’intelligenza artificiale Spine, una protesi da combattimento che la aiuterà nella sua lotta contro un regime autoritario creato proprio da una IA che ha preso il potere. A livello artistico, è evidente come gli sviluppatori abbiano preso ispirazione da Cyberpunk 2077 – sia a livello visivo, sia per quanto riguarda le musiche – ma la presenza di una visuale costantemente in terza persona e di una gestione fortemente autoriale delle inquadrature distinguono nettamente Spine dal prodotto dell’ingegno di CD Projekt RED. La data d’uscita di Spine – This is Gun Fu è ancora da annunciare: lo terremo sicuramente d’occhio nei prossimi tempi.

TINY GLADE

Facciamo un attimo di pausa da azione frenetica e mazzate per diventare... Architetti di castelli! Sì, perché il duo Pounce Light (composto da Anastasia Opara e Tomasz Stachowiak), al suo debutto, ha deciso di trasformare un progetto nato nel tempo libero in un lavoro vero e proprio, ottenendo una considerevole attenzione dalle community di videogiocatori appassionate di cozy games. Provando la demo di Tiny Glade, disponibile in questi giorni su Steam, mi sono detta: ma cosa succede se chiudo tra quattro mura una delle pecorelle che girovagano su queste colline virtuali baciate dal sole? Un pensiero crudele, certo – alzi la mano chi non ha rinchiuso il povero maggiordomo di Lara Croft nella cella frigorifera... – ma non ho potuto che apprezzare l’attenzione certosina di Pounce Light, perché mi sono ritrovata ad ammirare la fuga spericolata della pecora in stile Mary Poppins, ombrello in zampa. Mentre l’astuto animaletto volteggiava leggiadro nel livello, ho continuato a fare quel che si fa in Tiny Glade: creare castelli meravigliosi, curati fin nei minimi dettagli. Il feeling di gioco è deliziosamente tattile, e si impara con naturalezza ad alzare e abbassare le colline, elevare torrioni, posizionare piante alle finestre. Tiny Glade non prevede combattimenti o game over, ma solo tanto relax, e sembra un’ottima idea per chi vuole mettere ogni tanto in pausa avventure videoludiche più impegnative e fuggire anche solo per qualche minuto in un mondo incredibilmente accogliente. Vi consiglio di provare la demo su Steam: ne vale la pena, anche per prepararvi all’uscita del gioco, che verrà pubblicato a brevissimo, il 23 settembre.

ONE-EYED LIKHO

Durante questo Future Games Show sono stati mostrati videogiochi di ogni tipo, adatti a soddisfare i gusti più diversi – sì, anche quelli degli appassionati di horror. Con One-Eyed Likho, lo studio russo Morteshka mira a esplorare una particolare leggenda slava: quella di Likho, personificazione della sfortuna, spesso rappresentata come una donna anziana e magrissima vestita di nero e con un occhio solo. La figura di Likho era utilizzata dai genitori per insegnare ai bambini a essere onesti, perché chi tenta di ingannare Likho si ritrova con il mostro aggrappato alle sue spalle, e rischia di annegare nel tentativo di liberarsi di questa terrificante presenza. Lo studio ha già esplorato i miti slavi – con un buon successo di pubblico – nel videogioco di ruolo Black Book, uscito nel 2021. Contrariamente a quanto fatto in Black Book, Morteshka ha deciso di dipingere il mondo di One-Eyed Likho in scala di grigi, creando un effetto tetro e opprimente. L’avventura horror è vista attraverso una visuale in prima persona ed è ambientata nella Russia del XIX secolo, piena di elementi sovrannaturali e onirici; sono presenti puzzle e fasi di esplorazione. Nel complesso, lo stile ricorda molto il folk horror visto in Mundaun, che vi consiglio caldamente di recuperare. A mio parere, il recupero dei racconti popolari locali attraverso il videogioco è una delle tendenze più interessanti di questo medium negli ultimi anni, ed è capace di accendere una forte curiosità anche per luoghi remoti e poco noti al grande pubblico, come le Alpi svizzere nel caso di Mundaun. Se siete curiosi, su Steam è disponibile una demo gratuita di One-Eyed Likho.

CROAK

È fulmineo come Celeste, verde come Yoshi e, come se non bastasse, ha anche una bella corona d’oro in testa. Chi è? È la rana protagonista di Croak, un principe caduto vittima di una maledizione insieme al suo regno. Partiamo dalla più classica delle fiabe in questo platform puro creato e autopubblicato da WoodRunner Games, in cui lavorano, tra gli altri, anche professionisti dell’animazione che hanno lavorato a Cuphead e a Rick & Morty. E si vede, perché Croak è pieno di carattere, bellissimo da vedere e, a quanto sembra, sarà anche spassoso da giocare. I livelli bidimensionali vanno attraversati utilizzando le abilità di salto (e non solo) del protagonista, che deve anche sfruttare gli elementi presenti nelle ambientazioni (casse, leve e quant’altro) in un’ottica strategica, con variazioni nel gameplay che dipenderanno dai biomi attraversati per raggiungere il castello, meta finale dell’avventura. Nel frattempo, si scoprirà cosa è davvero successo al regno e ai suoi abitanti, trasformati in animali e oppressi dalle viti mortali che sono cresciute in ogni angolo di questo luogo un tempo felice. Croak non sembra prendersi affatto sul serio, con stupidissimi castori giganti come boss ed elementi da commedia fatti per piazzare un sorriso divertito sulla bocca dei giocatori – niente male, in un mondo di videogiochi tripla A spesso fin troppo paludati. Non è ancora stata fissata una finestra d’uscita per Croak, ma non mancheremo di tenerlo d’occhio nei prossimi mesi.

Pubblicato il: 23/08/2024

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2 commenti

Bionic Bay nella componente artistica mi ha ricordato subito un gioco che avevo sull'ipad da piccolo, Badland, premiato anche come miglior gioco dell'anno da Apple. Facendo qualche ricerca ho scoperto che Mureena era uno della coppia di sviluppatori …Altro... Bionic Bay nella componente artistica mi ha ricordato subito un gioco che avevo sull'ipad da piccolo, Badland, premiato anche come miglior gioco dell'anno da Apple. Facendo qualche ricerca ho scoperto che Mureena era uno della coppia di sviluppatori che creò Badland. E' un giochino piccolo e carino, di cui però non ho mai sentito parlare. Lo consiglio molto a chi leggerà il commento.

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