LE MIGLIORI DEMO DI

STEAM NEXT FEST

OTTOBRE 2024

È sempre grande festa in casa FinalRound quando Valve dà fuoco alle polveri e parte quella caotica e ribollente meraviglia che è Steam Next Fest. Alcuni dei titoli che vi avevo consigliato nel corso dell’edizione di febbraio 2024 sono già usciti, dando eccellente prova di sé (penso a Ultros, INDIKA, ma anche Harold Halibut); ora è tempo di guardare al futuro più o meno remoto. Per farlo, vi consiglierò varie demo – tra cui alcune davvero pazzerelle – presentandovi i giochi in questione a partire da quelli con la data d’uscita più vicina. E allora pronti, partenza, via!

THE RISE OF THE GOLDEN IDOL

Sviluppatore: Color Gray Games
Editore: Playstack
Quando e dove: 12 novembre 2024 su PlayStation 4 e 5, Xbox One, Series S/X, Nintendo Switch e PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Correte e recuperare The Case of the Golden Idol se non avete già giocato uno dei videogiochi investigativi più brillanti degli ultimi anni. 

Se siete già preparatissimi, sappiate che vi aspetta comunque qualche sorpresa!Come ben sapete, qui su FinalRound siamo tutti grandi appassionati del clamoroso The Case of the Golden Idol, e quindi l’attesa per il suo seguito – ormai dovremmo esserci quasi – è ai massimi storici. Sono stata contentissima di trovare la demo di The Rise of the Golden Idol nel variopinto scaffale virtuale di Valve, anche perché mi ha permesso di apprezzare dei notevoli cambiamenti nelle interfacce di gioco, oltre a una maggiore cura nelle animazioni e, in generale, nella costruzione visiva delle scene. Per chi non lo sapesse, la risoluzione degli enigmi di The Case of the Golden Idol (e lo stesso avverrà nel secondo capitolo della serie) è basata sulla corretta collocazione degli indizi (rappresentati da parole che indicano nomi, oggetti, situazioni) all’interno di frasi, in modo tale da ricostruire l’accaduto e proseguire con la scena successiva. Ne risulta una trama complessa e stratificata che si dipana nel corso del tempo, all’insegna di intrighi, tradimenti e colpi di scena, tutti incentrati sul destino del preziosissimo Idolo d’Oro. Il primo capitolo era ambientato nella seconda metà del ‘700, mentre stavolta facciamo un balzo in avanti di trecento anni per arrivare nelle sordide stanze di un manicomio da cui gli eventi prendono avvio. La cura nella realizzazione sembra certosina, e ho apprezzato tutte le novità introdotte; inoltre, la trama sembra fitta e tormentata, il che è senz’altro un plus per chi vuole rompersi la testa a forza di teorie e contro-teorie sugli eventi narrati. Segnalo anche che la traduzione in lingua italiana della demo è ottima e permetterà a chiunque di godersi questa favolosa fetta d’assaggio della torta di The Rise of the Golden Idol.

TOADS OF THE BAYOU

Sviluppatore: La Grange
Editore: Fireshine Games
Quando e dove: 19 novembre 2024 su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Di roguelike strategici a turni basati sulle carte ce ne sono un po’ in giro, ma sono in Toads of the Bayou ci sono delle rane armate fino ai... denti? 

Mi accodo alla lunga lista di critici che rilevano una certa saturazione nel mercato dei roguelike, ormai proposti in tutti le salse possibili. È un settore complicato in cui entrare, anche perché la mole di titoli di spessore già usciti è davvero considerevole. La Grange ci prova e, a mio avviso, fa centro con una demo perfettamente capace di mostrare grinta, carattere e alcune belle idee. In primo luogo, le premesse di Toads of the Bayou sono davvero originali: la nostra armata è composta da un gruppo di rospi rivoluzionari, impegnati a lottare contro il Baron Samedi e il suo esercito, da far fuori rigorosamente a colpi di carte. Ci troviamo davanti a un deck builder ad alto tasso di strategia, in cui dovremo sfruttare gli effetti delle carte nell’arco di turni in cui abbiamo una quantità di energia limitata. Toads of the Bayou riesce a distinguersi molto bene da un punto di vista grafico, con una pixel art che guarda al passato ma riesce a risultare fresca e chiara nel mostrare tutti gli elementi delle interfacce a schermo. L’ambientazione del bayou, tetro e pieno di non morti, è assolutamente affascinante. Ogni rospo è contraddistinto da abilità uniche; inoltre, è necessario gestire accuratamente le risorse nell’accampamento, creando un presidio militare, ma anche un’armeria e una capanna delle streghe. In base a quanto visto dalla demo, sembra che le sinergie di Toads of the Bayou potrebbero rivelarsi capaci di creare un risultato finale intrattenente e di pregio. Lo sapremo a breve, dato che l’uscita è ormai dietro l’angolo.

30 BIRDS

Sviluppatore: RAM RAM Games e Business Goose Studios
Editore: ARTE France
Quando e dove: Q4 2024 su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Talmente bello e coinvolgente per i sensi da essere inspiegabile 

La produzione videoludica di quella che era un tempo soltanto una emittente televisiva, ARTE France, continua ad arricchirsi di titoli di forte interesse: nel 2016 aveva prodotto Californium, un omaggio allo scrittore di fantascienza Philip K. Dick, mentre nel 2022 era stata la volta di How To Say Goodbye, un delicato – anche se, a mio avviso, non sempre centrato – videogioco rompicapo sull’elaborazione del lutto da parte di un gruppo di fantasmini. Voglio sbilanciarmi: credo che 30 Birds segnerà un prima e un dopo per le avventure videoludiche di ARTE France, almeno in base a quanto ho potuto apprezzare nella demo, un fantasmagorico viaggio nella spettacolare Città delle Lanterne e, soprattutto, nell’arte persiana. Zig è una giovane detective diretta nella città per sventare i piani di un malvagio scienziato che ha messo le mani sulla dea Simurgh, il cui nome significa “trenta uccelli”: da qui il titolo dell’opera. 30 Birds vive in una felice intersezione tra le due e le tre dimensioni, visto che l’esplorazione avviene spostandosi sui lati delle lanterne che compongono la città. Il tutto avviene mentre si ascoltano le sonorità ska, dub e reggae scelte dal team. Se l’accostamento tra l’arte classica persiana e questi generi di musica contemporanea vi sembra bizzarro, posso confermarvi che lo è, e aggiungo che funziona alla meraviglia, sia nelle sessioni di esplorazione, sia nel corso dei tanti puzzle. Penso che avremmo bisogno di più incroci originali e sconvolgenti come quelli operati da 30 Birds, che dopo questa demo è entrato di diritto nella lista dei miei videogiochi più attesi in questi ultimi mesi di un già ricchissimo 2024.

CRAFTCRAFT: FANTASY MERCHANT SIMULATOR

Sviluppatore: Placeholder Gameworks
Editore: Placeholder Gameworks e Hawthorne Games
Quando e dove: 3 gennaio 2025 su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Crafting autentico che più autentico non si può 

Quando ero più piccola, mi dilettavo a creare orecchini e collane di bigiotteria con le mie mani. I miei occhi si sono illuminati quando ho scoperto dell’esistenza di CraftCraft: Fantasy Merchant Simulator, una piccola produzione indipendente che simula la vita di un artigiano e mercante in una città portuale. Come avviene in altri titoli che presentano profili similari – penso a Coffee Talk, ma anche a Tavern Talk e a Strange Horticulture – anche l’aspetto umano conta, e sembra che in questo CraftCraft le relazioni con i clienti potranno essere anche molto approfondite, essendo presenti opzioni per romance e vari snodi di trama a seconda degli oggetti che creeremo per rispondere alle loro richieste. Specialmente all’inizio dell’avventura, è importante guardarsi intorno per recuperare materia prima a costo zero: stracci, rametti e pietruzze scovate nel sordido vialetto dietro al negozio andranno benissimo per iniziare. Mettendosi al tavolo da lavoro, bisognerà riprodurre correttamente la forma della tiara, della collana o comunque del monile che si vuole realizzare con gli oggetti a nostra disposizione, per poi ultimare il processo di lavorazione con la forgiatura. CraftCraft: Fantasy Merchant Simulator è doppiato in maniera brillante e vivace, e ha un tono allegro e scanzonato che lo fa rientrare pienamente nell’ampia categoria di videogiochi detti “wholesome”, adatti per una serata di relax in compagnia di una tisanina. Perfetti per l’inverno in arrivo, non trovate? Mi sentirete sicuramente parlare di CraftCraft in futuro, perché la passione per la creazione di gioiellame assortito non mi ha mai lasciata del tutto!

URBAN MYTH DISSOLUTION CENTER

Sviluppatore: Hakababunko
Editore: SHUEISHA GAMES
Quando e dove: febbraio 2025 su PlayStation 5, Nintendo Switch e PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Un horror psicologico investigativo che conduce nei meandri delle leggende metropolitane giapponesi 

Tenevo d’occhio la produzione di Hakababunko da mesi, e finalmente è arrivato il momento di metterci le mani sopra. Ho trovato un prodotto che mi ha sorpresa dove non mi aspettavo. In breve, Urban Myth Dissolution Center è un horror psicologico investigativo in cui vestiamo i panni di Azami Fukurai, una giovane studentessa universitaria che si rivolge al Centro Dissezione Leggende Metropolitane per cercare di capire come mai, fin da piccola, vede in giro dei fantasmi. Come Azami presto scoprirà, la sua “particolare” caratteristica è in realtà una manna dal cielo per indagare sui misteri di Tokyo e sulle leggende metropolitane che popolano le sue strade. Urban Myth Dissolution Center si è rivelato decisamente più brillante dal punto di vista audiovisivo che da quello ludico, presentandosi come un’avventura investigativa punta e clicca con meccaniche piuttosto classiche. Quanto al caso proposto nella demo – che sarà il primo presente nel gioco finale – non ho potuto fare a meno di riflettere su quanto delicato sia il crinale tra realtà e finzione, tra verità e leggenda, e su come l’immaginazione umana abbia in realtà basi solidissime per creare mostri e situazioni del tutto assurde, su cui vengono proiettati gli orrori e le storture della nostra società. Viene qui in evidenza il ruolo della donna nella società giapponese, esaltata e al contempo torturata sui social media, così come l’importanza centrale dei rapporti di potere nel tessuto sociale. La demo di Urban Myth Dissolution Center mi ha dato tanto da pensare, e la buona notizia è che è stata tradotta in italiano. Godetevela perché merita davvero.

BUILDING RELATIONSHIPS

Sviluppatore: Tan Ant Games e Tanat Boozayaangool
Editore: Tan Ant Games
Quando e dove: Q1 2025 su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Sei una casa che vuole fare amicizie (e forse anche qualcosa in più) con altre casette, tende, mulini a vento e villette. La parte migliore della questione è che non sto scherzando 

“Ora vi mostrerò il gioco probabilmente più stupido che vedrete oggi”. Avevo fatto la conoscenza di Tanat Boozayaangool così, con la sua assurda presentazione di Building Relationships qualche mese fa, nel corso del Day of the Devs – Summer Game Fest Edition 2024. “Un po’ come A Short Hike, ma stupido”: erano queste le parole con cui il dev, originario di Bangkok, descriveva la sua creatura. Dopo aver giocato la demo di Building Relationships, posso affermare che erano perfette. In Building Relationships ci caliamo nei panni di una casetta che saltella in giro su un isolotto popolato da scrigni impegnati in relazioni poliamorose, tende alla ricerca di avventure di una sola notte e mulini a vento che potrebbero calpestarci, ma solo se glielo chiederemo gentilmente. Ditemi quello che volete, ma ho passato l’intera durata della mia prova con un sorriso ebete stampato in faccia, ridendo nervosamente nei momenti più bizzarri e surreali. Le musiche sembrano uscite direttamente da Katamari Damacy, ad accentuare la sensazione di giocosità e di scempiaggine del tutto. Quando mi è stata regalata una canna da pesca e mi sono messa sulla spiaggia a pescare automobili (!) ho iniziato a domandarmi se avessi le allucinazioni. E invece no, era tutto vero. Tanat Boozayaangool: non credo che leggerai mai queste mie parole, ma insomma, devo dire che sei proprio un genio. Un genio pazzerello, sì, ma comunque un genio. Ora fatemi un favore e andate a scaricare la demo di Building Relationships per riscoprirvi pazzerelli anche voi.

Pubblicato il: 20/10/2024

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3 commenti

Giochi da provare, personalmente mi sono piaciuti molto Sultan's Game (gioco con un'estetica molto particolare e anche piuttosto cattivo come mood) e The Crazy Hyper-Dungeon Chronicles (un dungeon crawler old school molto carino e fatto da italiani)

Rise of the Golden Idol risolve l'unico problema che avevo col primo: migliora sensibilmente l'impatto estetico. Il primo era super riconoscibile ma non per tutti, questo secondo capitolo prende quello stile ma lo esalta con una palette più viva e u …Altro... Rise of the Golden Idol risolve l'unico problema che avevo col primo: migliora sensibilmente l'impatto estetico. Il primo era super riconoscibile ma non per tutti, questo secondo capitolo prende quello stile ma lo esalta con una palette più viva e un colpo d'occhio decisamente migliore. Zero dubbi sul gameplay, basta darmi altri scenari con la stessa formula. Vorrei citare Symphonia, un platform la cui demo era disponibile già durante gli scorsi steam next fest e che promette di prendere la mobilità alla HK e applicarlo ad un precision platform più classico

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