RADAR
I VIDEOGIOCHI INDIE PIÙ INTERESSANTI DI NOVEMBRE 2024
Ormai quasi un anno fa iniziava il viaggio di Radar, la rubrica che a cadenza mensile racconta le uscite più intriganti sul mercato dei videogiochi indipendenti. Novembre è in arrivo, e allora eccoci qui con una nuova carrellata di titoli per illuminare le serate di questo autunno fin troppo piovoso. Questo mese sono ben cinque e tutti davvero promettenti, soprattutto se come me amate gli sviluppatori che hanno il coraggio di uscire fuori dagli schemi consolidati.
Accendete il vostro radar: si parte!
Death of the Reprobate
Sviluppatore: Joe Richardson
Editore: Joe Richardson
Quando e dove: 7 novembre su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Un videogioco composto con personaggi e fondali tratti da quadri famosi, con un umorismo irriverente e sfacciato: dove devo firmare?
Dopo Four Last Things e The Procession to Calvary, il solo dev britannico Joe Richardson torna a saccheggiare l’arte tardorinascimentale per dipingere un videogioco in cui all’apparente serietà dei personaggi fa da contraltare un umorismo decisamente affine a quello dei Monty Python, di cui sono grande appassionata. Richardson ha reso accessibile una demo di Death of the Reprobate, che si apre con una seduta del tribunale tenuto dal protagonista: tra evasori delle tasse e allevatori di bestiame un po’ troppo affezionati ai loro armenti, nei primi minuti di gioco si capisce subito che ci sarà parecchio da ridere da queste parti. In qualità di ultimo parente sopravvissuto di Giovanni l’Immortale – che, a dispetto del nome, si trova sul letto di morte – il signorotto viene convocato al suo cospetto per ascoltare le sue ultime volontà. Da qui iniziamo a prendere dimestichezza con le meccaniche classiche di un videogioco punta e clicca, declinate in maniera bizzarra a causa dell’ambientazione strampalata scelta da Richardson e delle situazioni surreali in cui verremo a trovarci. Le musiche di Eduardo Antonello, registrate utilizzando veri strumenti di epoca rinascimentale, accentuano lo straniamento del giocatore in questo mondo collegato a quelli di Four Last Things e The Procession to Calvary, anche se Richardson precisa che Death of the Reprobate sarà perfettamente godibile anche da parte di chi non ha giocato le sue opere precedenti. Che dire? Sono abituata ad aspettarmi di tutto da Joe Richardson, ma di una cosa sono certa: le sue gag mi faranno morire dal ridere, anche stavolta.
The Rise of the Golden Idol
Sviluppatore: Color Gray Games
Editore: Playstack
Quando e dove: 12 novembre su PlayStation 4 e 5, Xbox One, Series S/X, Nintendo Switch e PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Cosa ci fa l’Idolo d’Oro nei rutilanti anni ’70? Sta a noi scoprirlo, omicidio dopo omicidio!
Torno a parlarvi di The Rise of the Golden Idol a strettissimo giro, visto che vi ho consigliato di provarlo nel mio speciale dedicato alle migliori demo dell’ultimo Steam Next Fest. La buona notizia è che potremo mettere prestissimo le zampe sull’attesissimo seguito di The Case of the Golden Idol, gioco di culto qui in casa FinalRound. Stavolta la storia è ambientata negli anni ’70 del Novecento, trecento anni dopo gli eventi del primo capitolo, e gli sviluppatori di Color Gray Games hanno apportato varie novità di rilievo, rendendo le interfacce e le scene molto più funzionali e dinamiche. In effetti, la demo rappresentava uno spaccato perfetto per farsi un’idea dell’approccio dei dev a questo seguito, che ha il compito non semplice di soddisfare gli affezionati fan di The Case of the Golden Idol e perché no, attirare un nuovo pubblico nei meandri di questo videogioco investigativo basato sull’attenta osservazione delle scene e sull’inserimento di nomi, verbi e altre parole all’interno di frasi preimpostate, in modo tale da risolvere i misteriosi omicidi che, tutti insieme, vanno a comporre il mosaico che fa capo all’Idolo d’Oro. Spero che un aspetto non subisca variazioni rispetto al primo capitolo: ho particolarmente amato la sua storia complessa e intricata, aperta all’interpretazione del giocatore. Il tutto sarà tradotto in lingua italiana, ed è una buona notizia, perché titoli di questa qualità meritano un ampio riscontro da parte del nostro pubblico. In base a quanto visto nella demo, ho avuto l’impressione che la traduzione fosse di ottimo livello.
Miniatures
Sviluppatore: Other Tales Interactive
Editore: Other Tales Interactive
Quando e dove: 14 novembre su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Quattro storie interattive raccontate attraverso quattro oggetti dalla prospettiva di un bambino
Miniatures è una piccola produzione che sta ottenendo un grande riscontro a livello internazionale: selezionato come parte dei “Selected Indie 80” nella Indie Game Arena del Tokyo Games Show di quest’anno e nominato per il Visual Spotlight Award e il Narrative Spotlight Award dell’imminente festival IndieCade, questa avventura grafica mira a raccontare le storie veicolate da quattro oggetti contenuti in una scatola. In una demo che ho provato qualche mese fa, un cacciavite veniva utilizzato come spunto per rievocare il rocambolesco assemblamento corale di un mobile di legno. Miniatures è disegnato a mano e propone diverse interazioni a seconda della storia raccontata: oltre al cacciavite, nella scatola sono presenti una lucertola giocattolo, una falena incorniciata e una conchiglia. Il punto di vista è quello di un bambino. Sono molto curiosa di scoprire come Other Tales Interactive riuscirà a far giocare quattro diversi episodi di vita, cambiando ogni volta le interazioni possibili; questo genere di operazione mi ha ricordato quanto fatto da Giant Sparrow in uno dei miei videogiochi preferiti, What Remains of Edith Finch, in cui le vicende (e la morte) dei membri di una sfortunata famiglia venivano narrate (e soprattutto, giocate) proprio attraverso gli oggetti ritrovati dalla giovane Edith nella casa dei Finch. Credo che la memoria sia uno strumento prezioso da utilizzare nel videogioco, come dimostrato da uno dei grandi capolavori videoludici del 2024, il clamoroso 1000x Resist.
Sorry We’re Closed
Sviluppatore: à la mode games
Editore: Akupara Games
Quando e dove: 14 novembre su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: Un survival horror che sfrutta l’effetto nostalgia per attirare i giocatori in un mondo queer che strizza l’occhio a Le bizzarre avventure di JoJo
Una memoria preziosa – e con cui spesso gli sviluppatori giocano – è quella degli stessi giocatori: si tratta del ricordo dei titoli del nostro passato, della nostalgia per generi videoludici o stilemi magari caduti in disuso nel corso degli anni, a causa dell’avanzamento del progresso tecnologico. Alla telecamera fissa dei vecchi Resident Evil e Silent Hill si sono sostituite inquadrature dinamiche per seguire i passi dell’avatar del giocatore all’interno dei mondi virtuali, cambiando ed evolvendo le regole dell’orrore interattivo. In controtendenza, il duo di à la mode games propone un videogioco survival horror con telecamera fissa e combattimenti con visuale in prima persona. Gli elementi classici finiscono qui, perché Sorry We’re Closed dà una fantasmagorica svolta queer al genere. Protagonista è Michelle, sulla quale un demone super sexy impone una maledizione: la ragazza dovrà addentrarsi nel mondo demoniaco grazie al nuovo potere del Terzo Occhio, che le consente di vedere l’invisibile e di svelare i misteri di un intero universo di orrore e meraviglie. Con il suo filtro al neon e i suoi personaggi sopra le righe, Sorry We’re Closed è un omaggio niente affatto velato a Le bizzarre avventure di JoJo, e la demo che avevo provato mesi fa nel corso di LudoNarraCon aveva tutte le carte in regola per convincermi ad attendere l’uscita del titolo di debutto di à la mode games, una boccata d’aria fresca nel panorama spesso stantio e conservatore del genere survival horror.
30 Birds
Sviluppatore: RAM RAM Games e Business Goose Studios
Editore: ARTE France
Quando e dove: 28 novembre su PC
Perché dovresti tenerlo d’occhio: La sua demo mi ha conquistata durante l’ultimo Steam Next Fest: sono felicissima di poterlo giocare così presto!
Con la conclusione dell’ultimo Steam Next Fest è arrivato l’annuncio della data di uscita di 30 Birds, un altro dei protagonisti del mio speciale dedicato all’ultimo appuntamento con il ricchissimo festival di demo sulla piattaforma di proprietà di Valve. Non mi stancherò mai di evidenziare l’importanza di aprire finestre videoludiche su culture finora poco rappresentate: nel caso di 30 Birds, il mondo di gioco è disegnato con un’esplosione di colori e un’eleganza di linee tipici dell’arte persiana. Un motivo caratteristico, presente anche nella demo del gioco, è quello dello Shamseh (che significa “sole”), molto usato nell’arte iraniana e islamica più in generale: una serie di raggi si irradia dal centro, a rappresentare il rapporto tra le creature dell’universo e il Dio creatore. Anche a livello musicale, il lavoro di RAM RAM GAMES e Business Goose Studios porta in campo un felice matrimonio tra sonorità mediorientali tradizionali e ritmi ska, dub e reggae. L’effetto è strabiliante. Nel quadro di una storia ispirata alle leggende persiane – quella della dea Simurgh, innanzitutto – la detective Zig dovrà esplorare la Città delle Lanterne e la sua esplosione di suoni e colori, risolvendo puzzle di vario genere e interagendo con un ampio cast di personaggi. 30 Birds unisce 2D e 3D, facendoci muovere sui lati di lanterne meravigliosamente disegnate a mano, e dimostrando – se mai ce ne fosse bisogno – che il mondo dei videogiochi può ancora stupire l’occhio, le orecchie e la mente di noi giocatori.
Pubblicato il: 26/10/2024
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