Nintendo Direct, avanti l’altro

Il centenario che non saltò dalla finestra e tantomeno scomparve.

Chiedereste a vostro bisnonno quali progetti ha per il futuro? Non mi riferisco a una di quelle battute bonarie, con il resto della famiglia che commenta con una risatina rilassata, ma la pretesa che arrivi dall’interrogato una risposta articolata, credibile e interessante. Trovarsi a seguire un Nintendo Direct dedicato a Switch, otto anni dopo il lancio della console, somiglia tanto alla scena appena descritta. Non sorprendendo proprio nessuno, la mezz’ora di trasmissione presentata da Shinya Takahashi è scivolata via senza scossoni o tavolini del tè ribaltati, per riprendere una dinamica cara ai giapponesi e in particolare a Nintendo. Anche quando si è spostata l’attenzione su progetti inediti, l’aria ha faticato a incendiarsi.  

È stato così per tanti ottimi motivi, su tutti la presenza di un immenso elefante virtuale nella stanza: l’imminente trasmissione dedicata a Switch 2, programmata per il prossimo 2 aprile. Poi perché questo Switch, quello dei quasi centocinquanta milioni di pezzi venduti, si porta dietro intanto una quantità di produzioni delle terze parti, e di rapporti con le stesse che Nintendo nutre anche durante questi eventi, che esigono un tributo significativo in termini di minutaggio. A me, videogiocatore della vecchia scuola, di un nuovo Story of Seasons (simulatore di vita e sementi) potrebbe interessare quasi nulla, così come pure di Dragon Quest I+II HD Remaster a essere sinceri, ma sono presenze che assolvono svariati compiti. Tra cui non sono certo che rientri anche quello di stupire e generare titoli.

C’è poi l’ingiusta pretesa di chiedere ancora qualcosa a chi ha già dato molto, probabilmente più di quanto non fosse lecito attendersi, e lo ha fatto cavando sangue dalle rape. Perché Switch è una console portatile che per otto anni ha sfoggiato un apprezzabile cosplay da macchina casalinga, pur non potendo mai fingere che la dotazione hardware fosse differente da quella di un 3DS glorificato. Nonostante questo, Nintendo e Switch organizzeranno ancora delle cene a casa loro nel 2025 e nel 2026, senza limitarsi ad aggiornamenti svogliati di serie già affermate. Vi ricordate cosa veniva pubblicato da Sony per PlayStation 2, tra gli otto e i nove anni dopo il lancio? Nuove edizioni di serie sportive, qualche Singstar e un paio di spin-off (Secret Agent Clank, da Ratchet & Clank, e Twisted Metal: Head-On).

ELEMENTO 1 – Funky Nintendo

Gli unici due giochi che hanno goduto di un debutto assoluto nell’appuntamento di giovedì 27 marzo sono Rhythm Paradise Groove e Tomodachi Life: Una vita da sogno. Nessuno dei due entrerà mai nella classifica dei dieci giochi più venduti della storia di Switch, anche se probabilmente il secondo riuscirà a portare a casa un risultato più che onesto. Entrambi possono essere archiviati, in maniera un po’ frettolosa, come serie assolutamente secondarie all’interno della famiglia allargatissima di Nintendo, e in effetti non si andrebbe poi così lontano dalla verità. Ma hanno tutti e due una tale dose di personalità da essersi comunque meritato un altro giro sulla giostra e pure la (limitata) soddisfazione di un ruolo da protagonisti in un Nintendo Direct. Beh, perlomeno da co-protagonisti. Rhythm Paradise verrà pubblicato nel 2026, vent’anni dopo la prima uscita per Game Boy Advance, fulminante come solo Wario Ware era stato su quella stessa piattaforma, prima di lui. Nel periodo di massimo successo dei giochi basati sul ritmo, Nintendo pensò che la sua risposta a Guitar Hero dovesse arrivare sotto forma di una raccolta di esperienze saldamente ancorate al gusto giapponese e sideralmente lontane dall’estetica rock/pop occidentale. 

In un certo senso, Tomodachi Life fece qualcosa di molto simile, piegando le leggi di The Sims a qualche strano sogno di mezza estate. I sogni saranno addirittura una parte essenziale di questa terza uscita, che si apre così nuove strade per prendere ancora più in contropiede chi gioca. Se il trailer vi ha lasciato indifferenti, potete pure fare finta che il gioco non esista: non troverete mai un punto d’incontro con il suo approccio nonsense.

ELEMENTO 2 – God save the queen

Di Metroid Prime 4: Beyond non so quanto abbia senso parlare. Per la prima volta il ritorno della serie, ferma dal 2007, è stato raccontato scendendo almeno un minimo nei dettagli. Smarcata la necessità di confermare che il progetto fosse ancora in sviluppo, cosa risolta mesi fa, Nintendo e Retro si sono affacciati sulla premessa narrativa e sulle prime conseguenze che avrà in termini di idee di gioco. Sorpresa sorpresa: Samus Aran è dispersa chissà dove, da sola (e il cellulare non prende). 

I minuti dedicati a quello che sarà l’ultimo grande progetto per Switch, mi sono sembrati passare via molto velocemente e con una pacatezza inadeguata alla portata del gioco. Non voglio e non posso, però, provare a fare un calcolo del peso specifico di così tanti anni di attesa e, quindi, di aspettative che si sono generate. Se però c’è un gioco che, più di tutti gli altri, ha sofferto dell’ombra di quello che accadrà il 2 aprile, è stato proprio Metroid Prime 4: Beyond. Che Nintendo non abbia specificato, in questo appuntamento, una data di uscita più precisa di un generico 2025, a mio modo di vedere rafforza l’idea (molto sensata) che verrà lanciato anche su Switch 2. Forse addirittura al lancio. 

Per una volta, la regina Samus andrà salvata, soprattutto dall’inadeguatezza delle capacità hardware di Switch. Solo Switch 2 potrà farlo.

ELEMENTO 3 – Sony, sei tu?

Alzi la mano chi si aspettava l’annuncio di ben due giochi di Sony su di una console di Nintendo! Il pacchetto costituito da Patapon e Patapon II mi pare perfettamente adeguato a Switch. C’è qualcosa di romantico nel ritrovare due campioncini dell’epoca PlayStation Portable sull’ormai ex nemica giurata. Ma i tempi sono cambiati e, dopotutto, a finire in questa strana dimensione alternativa, sono IP molto più che secondarie per la corazzata Sony Interactive Entertainment. Tanto secondarie, che l’altra è stata direttamente affidata a un editore esterno. Sarà Bandai Namco a occuparsi dell’inedito Everybody’s Golf Hot Shots, per decenni un appuntamento fisso sulle console PlayStation (curiosità: il primo capitolo venne realizzato da Camelot Software, lo studio che successivamente avrebbe ideato Mario Golf). Curiosa anche la scelta di selezionare entrambi i nomi con cui è nota la serie, cioè quello giapponese ed europeo di Everybody’s Golf e quello statunitense di Hot Shots, nel chiaro tentativo di non lasciare indietro nessuno.

ELEMENTO 4 – Tutto il resto, tra cui un dubbio

C’è finito anche Shigeru Miyamoto, dentro a questo Nintendo Direct. Non per portare davanti agli occhi del mondo l’attesissimo prossimo episodio di Star Fox, ma per aprire la campagna “abbonamenti” (si fa per dire) alla nuova app: Nintendo Today. È già possibile scaricarla sul proprio telefono Android o iOS e la promessa è di proporre ogni giorno notizie e curiosità al pubblico di Nintendo. I contenuti disponibili oggi sono pochi e talmente leggeri da essere impalpabili. Insomma, perfettamente in linea con le regole d’ingaggio della comunicazione di questo secolo. 

A fine aprile verrà modificato il modo in cui si gestiscono i giochi in formato digitale su Switch e la stessa cosa avverrà su Switch 2, quando la console sarà disponibile. Nintendo ha introdotto il concetto delle schede di gioco virtuali, che renderanno possibile prestare un gioco scaricato a chi fa parte del proprio “gruppo famiglia”. Il dubbio è che possa essere un modo per “ricalibrare” la gestione dei contenuti digitali tra più console da uno stesso utente, di fatto annullando la possibilità di accedere allo stesso gioco, con il medesimo utente, in contemporanea. Nintendo, però, ha definito “opzionale” questa nuova funzione delle schede virtuali, cosa che potrebbe indicare anche la possibilità di mantenere inalterato il comportamento dei titoli digitali. Avremo delle certezze solo quando ci verranno forniti maggiori dettagli e, se conosco Nintendo, succederà solo quando l’aggiornamento sarà disponibile e solo dopo una complessa interpretazione delle righe scritte in piccolo in alcune schermate in cui Yoshi saluta con quel suo musone carinissimo. 

Ci sono stati altri tredici annunci e trailer, se ho fatto bene i miei calcoli. Sono gli invitati che ci si aspetta di trovare al compleanno di un centenario. Li salutiamo in gruppo e cerchiamo di non fare troppo rumore e di rispettarne l’incommensurabile esperienza. Poi, però, torniamo ad aspettare l’altro Nintendo Direct.

Pubblicato il: 27/03/2025

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2 commenti

Son d'accordo, Direct surreale a 6 giorni dalla presentazioni tanto anticipata (e ribadita due o tre volte nel direct stesso). Le reazioni online su questa novità delle schede virtuali sono entusiastiche, di ventata di novità. La novità c'è, ma r …Altro... Son d'accordo, Direct surreale a 6 giorni dalla presentazioni tanto anticipata (e ribadita due o tre volte nel direct stesso). Le reazioni online su questa novità delle schede virtuali sono entusiastiche, di ventata di novità. La novità c'è, ma ritengo sia tutto a vantaggio di Nintendo così da mantenere un controllo ancora più stringente sull'uso delle licenze virtuali.

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