Pronti per un nuovo Round?!
READY? FIGHT!
La storia del progetto FinalRound nasce da lontano: stiamo parlando di ormai diversi mesi or sono, quando RoundTwo non era ancora neppure una realtà effettivamente in essere – un tempo che a guardarsi indietro sembra mezza vita fa, nonostante a ben vedere non sia proprio così.
È stato Dario ad approcciarsi a Fossa e me con una semplice proposta, partendo da un’idea precisa ma non troppo strutturata: la volontà di proporre qualcosa di diverso in un panorama, quello dell’editoria videoludica, da una parte troppo anacronisticamente arroccato sulle sue posizioni precostituite e dall’altra aggrappato in maniera disperata alla necessità di inseguire i rumor, gli scandali e le polemiche all’insegna del più bieco clickbait (per non parlare di surreali incursioni in territori che nulla hanno a che vedere con la nostra passione, peraltro sempre più difficili da giustificare senza malcelato imbarazzo).
L’offerta di Dario ha subito trovato terreno fertile in zona RoundTwo, perché l’essenza del nostro nuovo corso pesca a piene mani dalla medesima esigenza di rinnovamento, dal desiderio di affrancarsi da certe logiche stantie, dall’intento di combinare spensieratezza e approfondimento. Una via differente, inedita per il panorama nostrano, che rifugge dal concetto di tutto e subito per prediligere tempi e modi più a misura d’uomo e soprattutto di pensiero.
Ecco perché su FinalRound – nome che è venuto spontaneo sia per indicare la continuità spirituale con RoundTwo sia per rivendicare l’essenza da superband di un progetto che punta a mettere insieme firme e volti importanti – non troverete mai spazio per l’ultimo leak o per l’indiscrezione assai poco attendibile del sedicente insider di Twitter.
Anzi, a dirla tutta non esisterà nemmeno una sezione news classica, così come non ci sarà neppure la pretesa di rimettere in piedi, nemmeno col tempo, una redazione tradizionale. Quello lo abbiamo già fatto, ma senza rinnegarlo lo consideriamo parte del nostro passato: oggi è semplicemente tempo di guardare avanti.
Less is more: dobbiamo e vogliamo ridare valore al nostro e al vostro tempo. Ecco perché su Final Round ci prenderemo magari qualche giorno in più – o persino qualche settimana! – per raccontare questo o quel fenomeno, con la pazienza di chi non deve vivere con la pressione degli embarghi o del click compulsivo a tutti i costi. O, ancora, perché non cercheremo neppure vagamente di coprire tutto ciò che viene pubblicato, facendo al contrario una preselezione a monte e scegliendo di trattare solo quel che a nostro avviso merita davvero.
Guardando come è doveroso che sia al presente, al futuro ma anche al passato, con spazi per monografie approfondite o per analisi volutamente al di fuori del canonico paradigma “anteprima partendo dal trailer > hands on > recensione”.
FinalRound nasce come il risultato dello sforzo collettivo di un gruppo di persone che nella vita hanno la fortuna e il privilegio di fare molto altro: è un progetto che deriva dalla nostra sincera passione e dall’ambizione di allestire un prodotto editoriale a sé stante, dove ci auguriamo che a regnare sia sempre la qualità. Senza la pretesa doverosa di guadagnarci, ma anzi dando valore anche economico a chi magari una tantum figurerà sulle nostre pagine.
Alla luce di tutto questo, non aspettatevi molteplici aggiornamenti quotidiani, o in generale pubblicazioni serratissime: vogliamo che FinalRound sia per noi e per voi un posto speciale, una specie di salottino buono dove concedersi un po’ di riflessione e di pace quando serve. Uno spazio di Internet da frequentare ogni tanto, sapendo di trovare contenuti filtrati e speriamo effettivamente degni della vostra attenzione (contenuti che peraltro un domani ci piacerebbe pure pubblicare in formato fisico, con un’edizione da magazine di pregio stile A Profound Waste of Time).
La medesima filosofia da rivista si riverbera nell’impaginazione particolare, con un approccio che varia nella forma e nel colore da articolo ad articolo: FinalRound vuole appunto ricordare il tempo che è stato, omaggiando un’epoca che non esiste più senza però scadere nella nostalgia fine a se stessa. Seguite Fossa, Dario, Cydonia, Sabaku e me in un viaggio che parte adesso, ancora in modo preliminare e suscettibile di qualche assestamento, destinato a portarci chissà dove: dateci fiducia e allacciate le cinture, perché faremo di tutto per divertirci insieme.
Pubblicato il: 07/11/2022
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